Intelligenza Artificiale e riconoscimento facciale: nuove disposizioni UE per la tutela della privacy.

Nonostante sia una terminologia sempre più diffusa, non tutti ne conoscono il significato in termini pratici.

Il più delle volte, l’intelligenza artificiale, viene identificata con l’idea futuristica di macchine senzienti e con una coscienza di se stesse, in grado di compiere azioni e scelte in modo autonomo, proprio come un essere umano. Questa è però una visione di lungo periodo e legata al concetto di singolarità tecnologica, che ad oggi non è dato sapere se e quando verrà raggiunta.
Oggi l’intelligenza artificiale è però già tra noi in una forma molto più semplice, in grado di supportare hardware e software, macchine e tecnologie, con nuove funzionalità, come ad esempio la percezione spazio-temporale la capacità di effettuare scelte e di interagire con gli esseri umani, che permettono applicazioni finora sconosciute.

Intelligenza artificiale e riconoscimento facciale.

Se agli esordi dell’AI si era dubbiosi sulle possibilità del suo utilizzo nella vita quotidiana, ora che invece ne è diventata parte sono nati problemi di tipo etico e morale per quanto riguarda l’utilizzo dell’intelligenza artificiale utilizzata per il riconoscimento facciale.

Lo scandalo Clearview AI.

Cos’è Clearview AI?
Una piattaforma realizzata da Hoan Ton-That che raccoglie le fotografie di volti da Facebook; YouTube e altri siti web per dare alle forze dell’ordine, in questo caso americane, la possibilità di caricare un’immagine e rintracciare così il nome della persona cercata, colpevole di reato.

Questa possibilità ha scatenato diversi dibattiti in tema di privacy e sorveglianza di massa: la Commissione Europea ha così previsto una sospensione sull’utilizzo di tecnologie per il riconoscimento facciale al di fuori dell’ambito della sicurezza pubblica, che durerà dai 3 ai 5 anni. Questo provvedimento ha lo scopo di permettere la realizzazione di una legislazione ad hoc, pensata proprio per poter regolamentare questo strumento senza ledere i diritti di privacy e le libertà individuali.

Ma cosa centra SizeYou con tutto questo?

L’app è in grado raccoglie le misure antropometriche a partire da due semplici scatti (posteriore e laterale).
La nostra App fa uso dell’Intelligenza Artificale per la raccolta delle misure antropometriche. Ad oggi infatti sfruttiamo una rete neurale che supporta l’algoritmo principale per garantire maggiore precisione alle misure raccolte.
Indipendentemente dall’algoritmo principale, la rete neurale é in grado di stimare la posizione dei punti fondamentali sul corpo per l’estrazione delle misure a partire dai risultati di un pose estimator, ovvero una seconda rete neurale che riconosce la posa del corpo umano presente nella fotografia. Si può quindi migliorare l’efficienza dell’applicazione confrontando gli esiti dell’algoritmo principale e della rete neurale, generati in autonomia.
Le reti neurali utilizzate non sono in grado di effettuare un riconoscimento facciale perché il viso non viene mai inquadrato dalla app: le immagini vengono raccolte di lato e di profilo, applicando il principio della “privacy by design”.
I dati vengono raccolti in totale anonimato, con un processo creato da i-Deal e protetto da brevetto e copyright, che permette di sfruttare l’AI in maniera sicura e rispettosa dalla privacy degli utenti.